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Festival di Sanremo, look ‘esclusivo’ per la seconda serata

February 14, 2013 Leave a comment

63th San Remo Song Festival 2013(ph. Daniele Venturelli)

Il look è informale e comodo. Quindi, pantaloni, per “sbracarsi” sul divano e godersi la serata. Si, sono davvero molto contenta di aver indossato i miei jeans scuri leggermente strappati sulla gamba e la maglia nera morbida.
Ah, scusate. Non dovevo parlare di me, è che il mio egocentrismo ogni tanto parte per le passerelle di Bryant Park, anche se, adesso che inizierò a parlare del look di Carla Bruni, mi pregherete di dettagliarvi le mie maglie nere, una per una.
Eh si, il tailleur che la Bruni ha indossato sul palco dell’Ariston era… aspettate che sto facendo ambarapacicicoco per decidere se scrivere prima triste, antico o sciatto.
Sorvoliamo sul colore e soffermiamoci sulla “cosa” nera che indossava sotto. Beh, lo scollo a barca lo avrebbe dovuto lasciare andare sul mezzo evocato da Orietta Berti. Scommetto le mie Manolo Blahnik che era pure fatta a body.
La presenza sul palco di Carla è stata immortalata da una serie di inquadrature che si sono meritate la dicitura “esclusivo”. Non succederà più che uno stivaletto a punta quadrata riceva così tanti primi piani. In generale, non succederà più che uno stivaletto a punta quadrata, con tanto di tacchi larghi, calchi il palco del Festival.
Altra protagonista donna è stata Bar Refaeli, che il fisico batte il viso per due gambe lunghe a un naso così così.
E’ una modella e gli abiti per lei li ha disegnati Roberto Cavalli. Quindi, di che parliamo? Mica siamo qui a discutere se era più bella Barbie Principessa delle Stelle o Barbie Tropical.
Luciana Littizzetto ha sfoggiato un look meno sbrilucciccante rispetto alla prima serata. E visto che il primo vestito bianco aveva un colletto di brillantini che il buco dell’ozono ha contorni più precisi, ci sentiamo di dire un sollevato “meglio così.  Comunque, sorvolando sul vestito verde che più che minimal era miseral, passiamo direttamente all’ultimo abito, un lungo vestito nero con cintura specchiata e velo nero sul decolletè. E si. Quelle che si vedevano erano tette. Che insomma, una può essere simpatica e intelligente anche se si veste bene. Vedi me, tanto per fare un esempio.
Malika Ayane, e giuro che la “e” non l’ho pronunciata, avrebbe potuto anche mettersi gli stivaletti con la punta quadrata di Carla Bruni senza niente sopra che le mia considerazioni, che oltretutto racchiudono tutta la mia immensa saggezza, sarebbero state sempre le stesse. Quando si sceglie un parrucchiere, bisogna accertarsi che non sia daltonico e quando si decide di volere un tatuaggio bisogna essere assolutamente sobrie ed evitare anche le castagnole, che, con quel goccetto di rum, una violetta diventa una quercia senza nemmeno bisogno di innaffiarla.
Annalisa che è amica della De Filippi, ma nemica dei colori scuri si presenta sul palco in avorio. Tacchi altissimi, shorts e maglia morbida con collo alto arricciato. Certo lo short era di quella “cortezza” che io per poterli indossare dovrei smettere di mangiare cibi solidi da qui a un paio d’anni, ma per fortuna il pantaloncino chiaro con la stoffa damascata misto pizzo non è nella mia wish list.
Irene Ghiotto è stata l’unica donna in gara tra i giovani ieri. Giovani, appunto. La ragazza avrà tempo per capire che c’è una proporzione da rispettare tra lunghezza del vestito che si indossa e gli stivali, e quasi mai quelli appena sotto la caviglia la rispettano, che un vestitino a fiori è rischioso, che se ha un colore smorto è rischiosissimo e che la manica corta e lo scollo largo gridano “esco a fare la spesa” da ogni millimetro di stoffa. Ma è giovane, avrà tempo per capirlo. (A Cura di Valeria Carola)

Fonte: VM-Mag

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